martedì, ottobre 30, 2007

La nostra piccola battaglia quotidiana

Non basta, purtroppo, fare la buona azione quotidiana: a volte, nolenti o volenti ci sono battaglie da combattere.

Una battaglia MOLTO importante è quella per l'installazione degli impianti fotovoltaici sul tetto condominiale nel caso ( altamente probabile) di non avere la maggioranza dei condomini favorevoli all'iniziativa.

Premesso che sarebbe importante che se ne occupassero direttamente le associazioni di consumatori o, meglio ancora, il legislatore con un'articolo di legge apposito, mi sembra importante ricordare qui un paio di riferimenti di legge e di esempi passati in giudicato ( si riferiscono a pannelli solari termici, essendo vecchi di quasi vent'anni ma il principio giuridico applicato è ovviamente lo stesso).

Alla prossima riunione condominiale fate la voce grossa.

Installare il fotovoltaico sul tetto E' UN VOSTRO DIRITTO e, servendo da esempio, è nell'interesse ANCHE dei vostri vicini, non importa se ancora non l'hanno capito.

Buona lettura!!



Giurisprudenza sull’installazione dei pannelli solari sulla cosa comune

La giurisprudenza sostiene che per l’installazione di pannelli solari sul tetto comune non occorre l’autorizzazione dell’assemblea. “L’installazione da parte di un condomino di pannelli solari su parte comune dell’edificio condominiale (nella specie sul lastrico di copertura del vano scale), che non alteri la cosa comune e non impedisca agli altri comproprietari di farne parimenti uso secondo il loro diritto, non costituisce innovazione, né a norma dell’articolo 1120 c. c., né a norma del successivo art. 1121, ma legittimo uso della cosa comune”. Così ha stabilito la sentenza del tribunale civile di Salerno 16 marzo 1982 (in Arch. Loc e cond 1982, 269).


Il principio è stato poi ribadito dalla Corte d’Appello di Salerno (13 maggio 1983): è possibile installare pannelli solari sul tetto o sul lastrico solare comune di un edificio, se le loro dimensioni non sono ingombranti rispetto alla copertura dell’edificio e quindi non alterano il rapporto di equilibrio tra le facoltà di utilizzazione attuali e potenziali degli altri condomini. Anche in caso di dimensioni normali, però, si tratta di verificare se i pannelli possono alterare il decoro architettonico dell’edificio.

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La decisione di un singolo condomino di installare sul tetto dei pannelli solari potrebbe essere contestata da parte degli altri condomini?

[risponde l’avvocato Claudio Linzola]

L’installazione di pannelli solari ingombranti sulla copertura di un edificio condominiale, da parte del singolo condomino, riduce la possibilità di utilizzo della cosa comune, alterandone la possibilità di uso da parte degli altri condomini, oltre ad alterarne l’estetica.

Ne consegue che tale installazione può essere contestata, ma soltanto nel caso in cui venga modificata la sostanza dell’edificio, arrecando pregiudizio allo stesso o mutandone la destinazione.

Nell’ipotesi in cui i pannelli solari di proprietà di in singolo condomino rechino danni a terzi, la responsabilità, sia in ordine alla mancata eliminazione delle cause del danno, sia al risarcimento, è a carico esclusivamente del proprietario del pannello solare, non anche degli altri condomini.

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L'installazione da parte di un condomino di pannelli solari su parte comune dell'edificio condominiale (nella specie, sul lastrico di copertura del vano scale), che non alteri la cosa comune e non impedisca agli altri comproprietari di farne parimenti uso secondo il loro diritto, non costituisce innovazione, né a norma dell'art. 1120 cod. civ., né a norma del successivo art. 1121, ma legittimo uso della cosa comune.
* Trib. civ. Salerno, sez. II, 16 marzo 1982, D'Aniello c. Condominio di via A. Capone 9, Salerno, in Arch. loc. e cond. 1982, 269.

Art. 1102(Uso della cosa comune)

Ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. A tal fine può apportare a proprie spese le modificazioni necessarie per il miglior godimento della cosa. Il partecipante non può estendere il suo diritto sulla cosa comune in danno degli altri partecipanti, se non compie atti idonei a mutare il titolo del suo possesso.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Vorrei installare un impianto di 1,2KWP (soddisferebbe più del 100% dei miei bisogni) questo occupa solo 9mq del tetto la cui superficie totale e di più di 1.000mq, tenendo conto che la parte utile per il fotovoltaico (quella esposta a sud e non in ombra dei comignoli) è molto inferiore non sono convinto che tutti i condomini possano realizzare un impianto simile al mio (ma per ora nessun'altro ci ha pensato).
L'amministratore si è dimostrato ostile alla mia iniziativa sostenendo che è un innovazione (gli farò leggere la sentenza). Devo dire che invece gli altri condomini all'ultima assemblea hanno votato tutti a favore, purtroppo però avevo fatto richiesta per un impianto solare termico e avendo cambiato idea devo aspettare la prossima assemblea sperando non ci siano problemi.

Anonimo ha detto...

Come posso contattare Ugo Bardi?
Sono un giornalista e sarei interessato a una intervista.
g.ventola@eli.it
Grazie
Gianni

Gianni Comoretto ha detto...

Il problema e' che il condominio tipico ha un rapporto superficie/volume abbastanza sfavorevole. Parte del tetto e' in ombra per comignoli o altro, e se ci sono piu' di tre piani, di fatto diventa difficile realizzare l'impianto restando nella propria quota di tetto UTILIZZABILE.

In questo caso (il mio, sigh) non so bene cosa si possa fare. Ci sono circa 120 mq utilizzabili, che mettendo i moduli in piano basterebbero per 15 kWp, meno di 1 kWp a testa. E si' che per i miei consume 1,5 kWp sarebbero piu' che sufficienti.

E' chiaro che la maggior parte dei condomini non realizzera' mai un impianto. E che c'e' spazio per tutti quelli che lo volessero realizzare, in una realistica ipotesi. E che cosi' NESSUNO lo realizzera'.

Ho provato a ipotizzare un impianto condominiale, ma la vendita diretta all'ENEL non e' molto remunerativa, e in un ottica di peak oil meglio lo scambio sul posto, che e' automaticamente aggiornato per l'inflazione. Si puo' anche fare un allacciamento comune, con contatori individuali per la ripartizione, ma ci si mette in un ginepraio, e la maggior parte dei condomini non ci sta.

Insomma, temo che con tutta la buona volonta' quell'energia solare e' persa e basta.

Gianni

Unknown ha detto...

Io la mia prima "piccola" battaglia l'ho persa, ma non mi arrendo...
Nel senso che vorrei avvalermi dell'art 1102 (uso della cosa comune senza ledere il diritto altrui) per un impianto fotovoltaico, ma l'Assemblea condominiale mi ha negato l'autorizzazione.
Ora, alcuni sostengono che l'Assemblea non sia tenuta a deliberare in materia di 1102 o che cmq non possa vietare un tale diritto, tuttavia il GSE richiede una delibera per dar via agli incentivi.
E così sono in una situazione di stallo.
Adesso sto mettendo insieme varia documentazione da portare agli condomini per dimostrare il mio diritto, nonostante siano piuttosto beceri e poco lungimiranti

Unknown ha detto...

Quindi anche se la Giurisprudenza sostiene che non occorra l'autorizzazione dell'Assemblea (e io questo l'ho detto sia all'Amministratore che ai condomini stessi), il GSE la vuole.
Questo è un po assurdo e impedisce di fatto di poter procedere se si incontra l'opposizione altrui.
Se però qualcuno ha consigli su questa tematica, sono qui a prenderli