Il rapporto “GEO4” presenta 4 futuri scenari comportamentali dei Governi:
· Primo Scenario: Lo Stato si annulla a favore del settore privato, il commercio si svilupperebbe senza controllo ed i beni naturali saranno privatizzati
· Secondo Scenario: si basa su un intervento centralizzato dello Stato che ha come obiettivo di equilibrare la forte crescita economica mediante uno sforzo necessario per limitare gli impatti ambientali e sociali
· Terzo Scenario: privileggiare la sicurezza per rispondere ai disordini civili e alle minacce esterne;
· Quarto Scenario: si tratta di una società che scegli la duraevolezza mediante la sostenibilità ambientale e l’equità, mediante la quale i cittadini svolgono un ruolo attivo.
La modellizzazione usata, permette di misurare l’influenza sull’ambiente di ciascuno di questi 4 scenari, considerando i consumi energetici, le emissioni di inquinanti, il tipo di attività agricola, l’uso delle risorse idriche, la crescita demografica, e tanti alti parametri. L’ultimo scenario (durevolezza) appare quello preferibile dal punto di vista sociale ed ecologico, mentre il primo (privatizzazioni), malgrado che assicuri una crescita più forte, appare avere un impatto ambientale insopportabile e capace di generare le più grandi inequità.
Gli scenari meno negativi dal punto di vista ambientale non sono tuttavia esenti da difetti: il secondo scenario, che privileggia un forte intervento politico, può generare una burocrazia ancora più pesante dell’attuale mentre il quarto che punta sulla durevolezza (sostenibilità), richiede molto tempo necessario per la cooperazione tra i vari attori. Et, non garantisce un futuro senza preoccupazioni. In tutti i casi, secondo il rapporto “il cambiamento climatico e la perdita della biodiversità rimarranno una sfida significativa”.
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Il più grave è che il loro atteggiamento viene copiato dai politicanti dei Paesi emergenti e quelli in Via di Sviluppo.
A quando i funerali?
Toufic
4 commenti:
Toufic: "[...] non sono più premonitori di una malattia che sta per insorgersi ma indicano che ormai la malattia è in piena manifestazione [...]"
Ritengo che sia questo un passaggio chiave: smettere di esprimersi al futuro e guardare con occhio oggettivamente disincantato il presente confrontandolo col passato, al fine di cogliere i segnali reali ed evidenti di quel che è già in corso e che tocca la vita quotidiana di ciascuno. Un modo efficace per stemperare l'effetto Cassandra, quell'effetto che genera incredulità, scetticismo e isolamento/squalificazione/derisione del "messaggero".
Auspico dunque che si smetta su ogni fronte di dire "se non faremo questo e quello potrebbe accadere che..." (formula tremendamente inefficace, viste le attitudini umane) per cominciare finalmente a dire in ogni occasione in cui si riveli possibile "abbiamo fatto questo e quello e le conseguenze verificabili oggi sulla tua pelle sono che...".
Opinioni, of course.
@anonimo:
Ben detto. Se annunci disgrazia ti dicono che sei uno iettatore.
E' meglio proporre rimedi che annunciare malattie.
fausto
Cari anonimi
posso capire le vostre idee di fondo.
Per quello che capisco io, che non sono la scienza infusa, ASPO e altre associazioni affini insistono sul fare il "quadro della situazione" perchè esso non è assolutamente condiviso da una frazione "importante" di politici e popolo in genere.
Le idee ci sono, ma non si riesce a fare il Grande Salto" per problemi culturali (e di interessi economici).
Solare, microidro, vento d'alta quota e non, recupero dei materiali, compostaggio, trazione elettrica... QUESTE sono le proposte, accompagnate dalla necessaria decrescta.
Gli effetti del nostro modello sono LENTI a manifestarsi, almeno ad oggi (sperando che un brutto giorno non scatti un qualche effetto-valnga), pertanto alla gente va TANTO bene andare avanti così.
La benzina aumenta? e va bè, è sempre stato così, è normale, ci sono gli eventi politici etc...
Purtroppo, dobbiamo ancora vedere ben altro
Non serve tirare in ballo quel ben altro che dovremo vedere (anche se io personalmente ci credo). Ne stiamo già vedendo (vivendo) delle belle, be abbiamo già viste (vissute): puntiamo il dito su quelle. Parlando alla gente comune funziona. Garantito. Verificato. Il passato è qualcosa che è sulla pelle di tutti, il futuro no. Il futuro non è ancora esistito.
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