martedì, aprile 20, 2010

I politici subiscono (e a volte gestiscono) situazioni inerziali



In seguito all'entusiasmo di Obama nei confronti di tematiche come energie rinnovabili, cambiamento climatico e sanità, e anche dopo alcuni post di Ugo Bardi della serie "God Bless you, mr. Obama", devo ammettere di essere piuttosto deluso della decisione del premier USA di promuovere le trivellazioni off-shore.
La motivazione portata alla stampa è stata del tipo "Gli USA necessitano di petrolio estratto sul loro territorio per essere indipendenti energeticamente".
Peccato che proprio su questa tematica Obama aveva combattuto una battaglia elettorale contro McCain e Sarah Palin.
Purtroppo in politica il principio di non contraddizione non esiste, ma soprattutto non è affatto facile forzare delle svolte in una compagine in cui i grandi numeri sono dalla parte delle energie fossili.
Industrie di raffinazione, industria automobilistica, dei chemicals, negli USA (e non solo) l'Oil è la linfa vitale delle infrastrutture costituite. L'inerzia dei sistemi esistenti è enorme, ma la sua forza sarà ancora più intensa se non ci saranno informazione e volontà sufficienti per il cambiamento verso le energie rinnovabili e un rallentamento generale delle "velocità di produzione".
I politici, più che grandi condottieri, sono i gestori di quella che è la realtà esistente. A volte sono solo spettatori dotati di autorità. Probabilmente, solo l'acuirsi della crisi sistemica e il costituirsi progressivo di gruppi "dal basso" potranno portare a un cambio di mentalità che contagerà la classe politica.

4 commenti:

Unknown ha detto...

Ho l'impressione che anche *l'uomo più potente del mondo* non sia molto diverso da una marionetta appesa a dei fili che altri,molto più potenti di lui,controllano.

Terenzio Longobardi ha detto...

Giuste considerazioni quelle di Franco. I politici si possono permettere contraddizioni, cioè non rispettare gli impegni, fin quando ci saranno elettori che credono alle loro promesse irrealizzabili e continuano a votarli anche dopo che non le hanno mantenute. Se fossi stato un americano non avrei votato Obama perchè capivo la vuota retorica dello "Yes we can". Molto meglio Hillary, pragmatica e affidabile. Ma la gente spesso non ha gli strumenti per valutare razionalmente i politici. Gli Stati Uniti sono una vera Democrazia e il Presidente rappresenta veramente la volontà dei cittadini, i quali desiderano muoversi liberamente in automobile e pagare poco la benzina. Qualsiasi Presidente, democratico o repubblicano, ne deve tenere conto, "yes we can't".

mirco ha detto...

Non mi sono posto il problema di chi votare negli USA, ma non credo che la pragmatica Hillary avrebbe disatteso la volontà dei cittadini americani più di quanto abbia potuto o voluto fare Obama.
Il problema non è limitato al vertice: sta in gran parte nella base che lo sceglie.
Se chiunque dei due, volendo tener conto del trend dei fossili, avesse deciso di mettere in crisi, tra le tante misure necessarie, il trasporto privato americano, nella Sala Ovale dopo 24 ore sarebbe restata solo la sua foto (in attesa di essere rimpiazzata).

el Capatàz ha detto...

Che i politici attuali siano delle marionette nelle mani di potentati non ben identificabili, e' cosa certa.
E' comunque cosa certa che il vero cambiamento, quando le Crisi globali impatteranno con tutta la loro dirompenza, non potra' che venire dal basso, dal contributo collettivo dato e offerto in solido, come avveniva decine di
migliaia di anni fa, da tutti gli esseri umani.
Al di fuori di questa visione solidaristica, innata nell'essere umano, altrimenti non saremmo giunti qui come specie animale evoluta, c'e' la FINE.

Saluti e Buone giornate.