domenica, aprile 11, 2010

Il paradosso dell'abbondanza

L'altro giorno stavo pensando a una cosa. Quando una risorsa è molto abbondante ma comunque finita, il buon senso vorrebbe che si cogliesse l'occasione per creare delle scorte strategiche, per utilizzarla comunque nel migliore dei modi, cioè in modo da centellinarla, omogeneizzandone il suo impiego nel tempo e nello spazio, un po' come se non fosse così "abbondante" come la si percepisce.

Invece, nella realtà le cose non funzionano esattamente così. Succede spesso che uno studente universitario abbia davanti a sè molto tempo per affrontare un esame, tuttavia entrano in ballo dei meccanismi psicologici per cui trova decine di cose da fare in parallelo, cosicchè si ritrova a pochi giorni dall'esame con l'80% del lavoro ancora da fare o da consolidare (parlo per esperienza vissuta).
Stesso discorso per i lavori di casa. Quante volte si avrebbe il tempo per fare ordine nel garage, e proprio per questo si cominciano a fare altre cose, e alla fine l'ordine non si fa?
Per il petrolio, poco cambia. Negli anni '50 si stavano scoprendo giacimenti di capacità inimmaginabile per il consumo del tempo, tanto che è stato dato il 'La' per il grande consumo cornucopiano in cui siamo immersi tuttora. Visti i ritardi che stiamo accumulando nella transizione alle rinnovabili e nella riduzione della dipendenza dai fossili, non rischiamo di trovarci nella situazione dello studente universitario, che si presenta all'appello ripetendo a se stesso "Io speriamo che me la cavo" ?

5 commenti:

Paolo Marani ha detto...

Normalmente, (e parlo per esperienza personale), si incappa in una sonora bocciatura. A quel punto si lavora alacremente con le energie residue per colmare il gap e presentarsi al nuovo appuntamento. Sempre dando per scontato che un nuovo appuntamento effettivamente ci sia.

kurdt ha detto...

Purtroppo e' quasi umanamente impossibile.

Se la risorsa e' abbondante oggi,me ne preoccupero' domattina,della sua scarsita'.

So che non dovrei,ma lo faccio.

Frank Galvagno ha detto...

sì kurdt.

Direi umanamente molto difficile, soprattutto perchè diabolicamente ispirato.

Cosa c'è di più stupido di fare una cosa che "so essere sbagliata"?

Poi, oltre all'iperconsumo attraverso il tempo, c'è anche quello attraverso lo spazio.

So che la risorsa è abbondante qui proprio perchè è scarsa da un'altra parte. E' giusto? Posso dormire tranquillo, in pace con me stesso?
Me ne preoccuperò quando arriveranno i "cattivi" a casa mia?

Le guerre nascono così.
Ad oggi nè politici ne' capi/ministri religiosi hanno o non vogliono prendere atto di questo gap

Stefano Marocco ha detto...

Anche professionalmente è così, molte volte: hai un'attività in scadenza e, magari non per colpa tua, ma ti ritrovi a correre l'ultimo giorno (e l'ultima notte) per terminarla in tempo. Se sei bravo te la cavi, ma con una soluzione che fa acqua da tutte le parti e che dopo qualche tempo ti darà di nuovo dei problemi (e ti costerà di più) - per esperienza è sempre così. Mi viene in mente un paragone con l'idea del nucleare subito a tutti costi, ma in realtà ce ne sono molti altri.
Buona domenica,
Stefano

Mauro ha detto...

Spesso chi fa vincite migliardarie alla lotteria dopo pochi anni si ritrova con dei debiti...