Il blog di ASPO-Italia, sezione italiana dell'associazione internazionale per lo studio del picco del petrolio e del gas (ASPO)
giovedì, aprile 12, 2007
il petrolio per lo spazio, lo spazio per il petrolio
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Ugo Bardi
Da Blogeko, arriva una segnalazione di un recente articolo apparso su Foxnews
a proposito del concetto di "space solar power", ovvero l'idea di mettere pannelli fotovoltaici su dei satelliti artificiali e inviare l'energia sulla terra.
Mi ha ricordato i vecchi tempi della prima crisi energetica, quella degli anni '70; quando si cominciò a parlare si "solar power satellites", SPS. L'idea, in se, non era male. I pannelli fotovoltaici in orbita non hanno problemi di nuvole, e neanche di giorno e di notte se sono abbastanza in alto. L'energia si può poi inviare sulla terra mediante un fascio di microonde o un raggio laser.
Si parlava, all'epoca, di metterli in orbita geostazionaria e di usare materiali presi dalla superficie lunare per costruirli. Gerard O'Neill, fisico di Princeton, aveva inventato il concetto di "colonia spaziale" e aveva proposto di piazzare in orbita grandi habitat spaziali (li vedete nella figura qui sopra, di quell'epoca) che avrebbero ospitato le attrezzature e il personale per fabbricare e montare i grandi satelliti che avrebbero risolto il problema della crisi del petrolio.
Erano tempi di ottimismo, c'era persino chi aveva rifatto i conti dei "Limiti dello Sviluppo" tenendo conto delle colonie spaziali e aveva trovato che potevamo continuare a espanderci nel sistema solare ancora per qualche secolo. Purtroppo, la cosa era talmente costosa che rimase solo un'idea, destinata a sparire insieme con altre idee dell'epoca, tipo le macchine volanti e l'energia nucleare talmente a buon mercato che ce l'avrebbero data gratis
Ahimé, le cose sono cambiate, e non esattamente in bene. La giustificazione per i satelliti solari è, oggi, indovinate, di tipo militare. Indovinate anche chi l'ha proposta: il Pentagono. Guardate la figura qui accanto. Hanno talmente tanti soldi che forse potrebbero veramente costruire le colonie spaziali che ai loro tempi erano state giudicate talmente costose da essere impensabili.
Peccato che lo scopo del Pentagono sia un'altro. Qui, hanno detto su Foxnews che i satelliti solari sarebbero un modo "per fornire energia alle nostre truppe sul campo di battaglia". Certo, però, uno si domanda che se è vero che le truppe sono sul campo di battaglia per difendere gli interessi strategici degli Stati Uniti correlati alle forniture di petrolio (non me lo invento io, lo ha detto Richard Cheney nel National Energy Plan del 2000), allora se i satelliti consentono di fare a meno del petrolio, non c'è bisogno nemmeno delle truppe sul campo di battaglia!
Perlomeno, quelli del Pentagono lo dicono chiaramente che il problema è la "riduzione della disponibilità di risorse naturali": la faccenda del picco, ce l'hanno perfettamente chiara.
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3 commenti:
Certo, le cose stanno in questo modo, niente di buono all'orizzonte purtroppo. Come diceva il famoso Alberto (non il lupo) non si può pretendere che si possa risolvere i problemi con la mentalità di quelli che li hanno creati.
Ciao Giovanni
Era anche in un film di fantascienza, che alla fine la piattaforma spaziale (realizzata per raccogliere energia) diventava un arma letale !!!
Poi, per me l'Italia potrebbe licenziare la "Difesa" (come in molti Stati dove esiste solo la polizia) per quel che è servita e serve e destinare quei milioni per scopi più moderni ed utili !
Ciao
Occorre ricordare che nel bilancio del ministero della difesa italiano è compresa la spesa destinata all'arma dei carabinieri. In realtà il bilancio della funzione difesa vera e propria (EI, AM, MM) è molto più contenuto.
L'idea che l'italia sia un paese che spende grandi cifre per la difesa, davvero non trova riscontro nella realtà delle nostre forze armate, sempre più in crisi e sempre più alle prese con chiusure di reparti e tagli al personale.
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