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Negli ultimi anni, casa mia è diventata piena di aggeggi strani: dai pannelli fotovoltaici, al motorino elettrico, con aggiunta di acqua sostenibile e pipistrelliere. Insomma, una specie di casa di Archimede Pitagorico, dove manca solo il fedele assistente "Lampadina".
Questa casa un po' particolare ha a che vedere con il modo in cui vedo il mondo. Da buon lettore di fantascienza, il futuro mi ha sempre interessato. Certo, il futuro è molto cambiato negli ultimi tempi; non è più come ce lo immaginavamo negli anni '60, quando mi divoravo i fascicoli di "Urania" comprati usati sulle bancarelle. Non si parla più di astronavi e picnic sulla Luna; diciamo che il futuro è diventato molto più quieto e respirabile.
Ma, nonostante tutto, il futuro rimane importantissimo: potrebbe essere un futuro molto difficile se non ci muoveremo in tempo per rimediare all'esaurimento del petrolio e al riscaldamento globale. Entrambe le cose sembrano viaggiare molto più in fretta di quanto vorremmo per poter stare tranquilli. E' bene cominciare a pensarci già da ora e prendere provvedimenti.
Allora, ho pensato di esplorare un po' il futuro così come lo vedo io, sperimentando a casa mia alcuni accorgimenti che ci potrebbero aiutare ad affrontare il futuro. Molti già montano doppi vetri, pannelli termici, isolamento e cose del genere. Io ho provato ad andare un po' più in là; verso un mondo dove il consumo di idrocarburi fossili potrebbe essere veramente
zero. In particolare, io credo che nel futuro vedremo cose sporche e puzzolenti come il petrolio con la stessa sensazione di stupore con la quale pensiamo agli esquimesi che si riscaldavano bruciando grasso di foca. Il futuro sarà tutto elettrico; bruceremo sempre di meno, arriverà un giorno in cui non bruceremo più niente o quasi
Di mestiere, faccio il ricercatore; questo mi porta come atteggiamento a fare esperimenti. Si sa, però, che gli esperimenti non riescono sempre; d'altra parte è per questo che sono esperimenti. Per cui, in questa impresa ho cercato di fare in modo che questi esperimenti non fossero "campati in aria", ovvero fossero cose possibili e realizzabili a costi ragionevoli. In altre parole, non volevo andare in rovina per divertirmi a fare esperimenti a casa mia, considerando che già ne faccio a sufficienza all'università. Per questo, mi sono posto delle regole che sono che quello che sperimentavo doveva avere alcune caratteristiche, ovvero essere:
1. Acquistabile sul mercato, o perlomeno molto vicina ad essere acquistabile e che esista una possibilità concreta di manutenzione da parte del costruttore.
2. A prezzi che possono essere affrontati da una persona che vive dello stipendio di un impiegato statale, come me.
3. Tale da poter garantire un ritorno economico delle somme investite.
4. Tale da poter essere montato su un edificio esistente, senza bisogno di modifiche radicali.
5. Pensabile anche come sistema in grado di sopperire a un'emergenza, per esempio un black-out.
Queste regole escludono cose avveniristiche ma orribilmente costose, come per esempio l'idrogeno. Escludono sacrifici personali fatti in nome dell'ambiente; nessuno di noi è un santo! Escludono anche cose poco pratiche, anche se magari spettacolari, come montare un'aerogeneratore sul tetto. Invece, sono mirate a ottenere dei vantaggi reali; magari non immediati ma comunque concreti. Ciò detto, ecco come funziona casa mia.
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L'impianto fotovoltaico. E' il cuore del sistema, montato sul tetto ha una potenza di 2,6 kW di picco. Funziona dal Settembre del 2007 e alimenta direttamente l'impianto elettrico della casa, scambiando energia con la rete. Ovvero, l'eccesso di energia prodotta viene mandato sulla rete oppure, in caso contrario, l'impianto elettrico si alimenta dalla rete. Un impianto del genere costa intorno ai 15.000 euro ed è più che sufficiente a sopperire ai consumi di una famiglia di quattro persone, posto che stiano appena un po' attenti a non sprecare energia. Ovvero, è in grado di azzerare la bolletta elettrica per tutto il periodo della sua vita operativa, almeno 25 anni. A questo si aggiunge l'incentivo "conto energia" che da il governo. Avrei voluto un impianto in grado di dare anche una sicurezza anti-black out, ma è impossibile con le norme vigenti.
Il veicolo elettrico. Motorino da 1.8 kW di potenza, ce l'ho da due anni e mi porta da casa al lavoro e ritorno quasi tutti i giorni. Ho fatto già circa 8000 chilometri. Nuovo costa circa 3000 euro mentre una ricarica che ti permette di fare 30-40 km costa circa 20 centesimi. Se connesso all'impianto fotovoltaico, la ricarica costa zero e l'aggeggio è veramente a emissioni nulle non solo su strada ma anche alla fonte. Inoltre, è immune agli aumenti di prezzo del petrolio e a possibili code ai distributori che potremmo vedere nel prossimo futuro. Nella foto, il sottoscritto in sella.
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L'acqua fotovoltaica. (qui dimostrata dalla mia gentile signora, Grazia). L'arnese che vedete produce acqua potabile condensandola dall'aria. Ovvero, ripete il processo naturale della pioggia, ma alimentandosi con energia fotovoltaica. In estate può produrre anche 20 litri al giorno di acqua purissima a costo zero dato che l'energia fotovoltaica è gratis. E' ancora un oggetto un po' prototipale, questo è fabbricato a Singapore da una ditta Americana. Consuma circa 800 Watt quando è in funzione e mi dicono che potrebbe essere venduto a circa 500 euro quando sarà sul mercato. E' una cosa molto interessante in caso di emergenza idrica e, come si dice, "sai cosa bevi".
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La pipistrelliera. Questo arnese non ha a che vedere con l'energia ma è un esempio della strategia che sto cercando di applicare. Dentro questa casetta attaccata al muro (mostrata dal mio amico Andrea Prosperi) vivono cinque pipistrelli che riducono considerevolmente le zanzare in estate. Ce ne sono due di queste casette a casa mia (l'altra la intravedete in alto nella foto), sono autocostruite con legno di recupero, non costano niente e riducono di molto la necessità di insetticidi e robacce del genere.
- Altri accorgimenti. La casa ha anche doppi vetri, isolamento termico, lampade a basso consumo, un caminetto, un compostatore da giardino con il cui terriccio coltiviamo pomodori e qualche altro ortaggio. Fotovoltaico o no, io e mia moglie non disdegnamo qualche cenetta romantica a casa a lume di candela, cosa sicuramente a basso consumo di energia.
Tutte queste cose sono in continua evoluzione. Non tutti gli esperimenti che faccio danno risultati positivi. Per esempio, qualche anno fa avevo provato a mettere un impianto a metano sulla macchina, ma il risultato è stato che l'arnese non è pratico per via della mancanza di distributori e la necessità di una manutenzione piuttosto complessa. Poi, il riscaldamento della casa dipende ancora dal metano. come pure l'acqua calda del bagno e la cucina. Qualcosa si può fare scaldandosi a legna e ho ancora posto sul tetto per un impianto termico. Ma scaldare tutta la casa con l'energia solare ai livelli che si ottengono con il riscaldamento centrale sarebbe praticamente impossibile. Ovvero, a meno di buttarla giù e rifarla nuova tipo "casa passiva" tedesca, ma questo costerebbe un pochino caro. Credo che nel futuro in inverno non mi resterà che abbassare il termostato e mettere due piumoni uno sull'altro sul letto. Comunque, tutto evolve e ho vari progetti per ulteriori test, per esempio un secondo impianto fotovoltaico "anti-blackout,"un veicolo elettrico a quattro ruote (tipo il
mitico cinquino elettrico) e altre cose.
Ora, qualche parola di commento. Per prima cosa, vorrei dire che tutte queste cose NON hanno lo scopo di rendere la casa "autosufficiente". Non sarebbe possibile ma, soprattutto, non sarebbe nemmeno auspicabile. Nessuno vuole (e nemmeno può) avere l'unica casa con le luci elettriche accese mentre tutti gli altri sono al buio. Nemmeno potresti essere il solo che va in giro tranquillo col tuo mezzo elettrico mentre tutti gli altri sono fermi. Il concetto che sta alla base della produzione di energia fotovoltaica (o dell'acqua fotovoltaica) è quello dello
scambio, ovvero la strategia "vinci-vinci". Quello che non mi serve dell'energia che produco lo mando sulla rete e così faccio un favore ai miei vicini oltre che a me stesso, non lo potrei fare se producessi invece acqua calda per la mia doccia. E' lo stesso concetto di tenere i pipistrelli: mangiano le zanzare e fanno un favore non soltanto a me ma anche ai miei vicini di casa.
La base della strategia "vinci-vinci" è che conviene a tutti e a tutti conviene che tutti gli altri la adottino. Spero e auspico che i miei vicini facciano le stesse cose che sto facendo io. Sarà un caso, ma nel borgo dove abito c'è un altro impianto fotovoltaico, a poca distanza da casa mia; sono gli unici due di tutto il mio comune! Parecchia gente in paese ha montato delle pipistrelliere, e il proprietario del mitico cinquino elettrico (Pietro Cambi) è, guarda caso, un mio vicino di casa (e ha montato una pipistrelliera anche lui!). E' l'esempio reciproco che incoraggia a fare certe cose.
Mi rendo conto che molta gente non ha la possibilità di imbarcarsi nelle stesse strategie che sto sperimentando io. Per il momento, tutta l'opera, essenzialmente fotovoltaico + veicolo elettrico, è costato circa 18,000 euro. Non è molto di più di una macchina di media cilindrata e - a differenza di una macchina di media cilindrata - è un investimento che ritorna. Ma non tutti se lo possono permettere. Su questo punto, esistono molte possibilità di finanziamenti da parte di banche o altri enti. La cosa è ancora embrionale, ma conviene senz'altro investigare. Indebitarsi di solito non è buona strategia, ma farlo per qualcosa che da un reddito sicuro, come la produzione di l'energia elettrica, è un investimento nel futuro.
Il problema più serio, purtroppo, è per quelli che abitano in un condominio o sono in affitto. Purtroppo, attualmente basta che un solo condomino non sia daccordo, e l'impianto fotovoltaico condominiale non si fa. Lo stesso vale per chi è in affitto se il proprietario non è daccordo E' successo e succede in continuazione. Casa mia, per inciso, è una villetta bifamiliare dove al piano di sotto vivono i miei genitori. Non so se siano del tutto convinti di quello che ho fatto sul tetto, ma comunque non mi avrebbero messo in minoranza all'assemblea condominiale! I problemi non ci sono solo per il fotovoltaico ma anche per i veicoli elettrici. Per caricare un veicolo elettrico ci vuole una rimessa o un cortile dove si possa accedere a una presa di corrente e questo non è sempre possibile. Insomma certe cose richiedono un minimo di spazio e di autonomia. Putroppo, ci si scontra con l'inerzia mentale della gente, non aiutano le leggi e la burocrazia che sembrano fatte apposta per scoraggiare i volonterosi.
Per risolvere questo problema, non c'è che sviluppare delle forme finanziarie di investimento specifiche per l'energia rinnovabile. Se sopra casa mia il fotovoltaico non lo posso mettere (per colpa di quello s****** del mio co-inquilino), posso finanziare i pannelli sopra la casa di un altro. Oppure, posso partecipare a un'azionariato popolare che gestisce un impianto più grande, magari eolico. Sono tutte cose ancora da sviluppare, ma che devono venir fuori prima o poi.
In sostanza, quello che sto facendo ha una logica in una visione post-picco che ritiene che andremo incontro a tempi duri ben presto e che sia necessario prepararsi a un mondo dove l'energia sarà molto costosa e, a volte, introvabile nelle forme alle quali siamo abituati. A quel punto, sarà necessario generare energia localmente e non basterà limitarsi a risparmiarla. Bisognerà anche cominciare a pensare in termini di aiuto reciproco all'interno di comunità locali secondo, per esempio, la concezione di
"transition town" di Bob Hopkins. Se in paese è attrezzato con un certo numero di sistemi che possono produrre energia elettrica e acqua potabile, come casa mia, allora è ben attrezzato verso le emergenze e le penurie. Per ora non esiste un paese del genere, credo, in nessun posto in Italia, ma bisogna pure che qualcuno cominci!
Non credete a un futuro come quello per il quale mi sto preparando? Liberi di pensarla come volete, ma fateci sopra anche un pensierino....
La casa energetica di Archimede Pitagorico (ovvero di Ugo Bardi) si trova nella frazione di Pian del Mugnone del comune di Fiesole. Le coordinate sono 43° 49' 10.27" N e 11° 17' 49.44" (se guardate su google earth, i pannelli FV non si vedono perché la foto è di qualche anno fa)
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