venerdì, agosto 03, 2012

martedì, luglio 24, 2012

La nuova terrificante Matematica del Riscaldamento Globale


Tre numeri semplici che si aggiungono alla catastrofe globale e che chiariscono quale sia il vero nemico


Illustrazione di Edel Rodriguez



Da Rolling Stone del 19 Luglio 2012. Traduzione di Massimiliano Rupalti, revisione di Lou Del Bello

Se le immagini delle fiamme torreggianti in Colorado, o l'entità della bolletta per l'aria condizionata non vi hanno convinto, eccovi alcuni numeri eloquenti sul cambiamento climatico: il mese di giugno ha superato o eguagliato 3,215 volte le  temperature registrate in tutti gli Stati Uniti.

Ciò ha fatto seguito al maggio più caldo mai registrato nell'Emisfero Nord,  327mo mese consecutivo in cui le temperature dell'intero globo hanno superato la media del ventesimo secolo.

Le probabilità che un fenomeno simile accada per puro caso sono 3.7 x 10-99, un numero molto  più alto dei quello delle stelle nell'universo.

giovedì, luglio 19, 2012

Smentito il Picco del Petrolio? Il Meccanismo della Negazione al Lavoro

Da Cassandra's Legacy. Traduzione di Massimiliano Rupalti

La pubblicazione del rapporto dal titolo Petrolio: la prossima rivoluzione di Leonardo Maugeri è diventata virale ed ha generato un'ondata di risposte tutte incentrate sul teme che “il picco del petrolio è stato smentito”. Potremmo assistere ad una ripetizione della campagna di negazione che, negli anni 90, ha gettato “I Limiti dello Sviluppo” nella pattumiera delle teorie scientifiche sbagliate.

sabato, luglio 14, 2012

Attraversando una stanza piena di elefanti

Di Francesco Aliprandi, 

Una delle presentazioni che più mi ha colpito al congresso ASPO Vienna è stata quella di Nate Hagens: in parte perché era preparata in modo estremamente efficace, ma soprattutto perché organizza in modo ordinato buona parte delle idee che mi sono passate per la mente negli ultimi 12-18 mesi, cioè più o meno da quando nella mia libreria hanno iniziato ad apparire libri di economia: Ecological Economics, The Skeptical Economist, The Company of Strangers, e poi i più recenti Energy and the Wealth of Nations, The Economic Growth Engine, The Second Law of Economics (alcuni di questi potrebbero vincere una recensione in futuro).



martedì, luglio 10, 2012

Il Petrolio non convenzionale non cambia i giochi


Da The Automatic Earth del 3 luglio 2012. Traduzione di Massimiliano Rupalti, rivisione di Lou Del Bello e Francesco Aliprandi


I prezzi del petrolio sono crollati.


sabato, luglio 07, 2012

Il picco del petrolio e il ritorno degli abbondantisti

Una nota di Aspo Italia pubblicata su Qualenergia il 6 luglio 2012


Dal tempo della prima grande crisi del petrolio, cominciata nel 1973, la percezione del problema della disponibilità di petrolio ha un andamento ciclico. Ottimismo e pessimismo sembrano dipendere più che altro dai prezzi, non tanto dal loro valore assoluto quanto dalla loro tendenza al rialzo o al ribasso: quando i prezzi sono in salita si sente di più la voce dei “catastrofisti”; il contrario accade quando scendono, con gli “abbondantisti” che si fanno sentire maggiormente.

La recente tendenza al calo dei prezzi petroliferi, che pure rimangono molto alti rispetto a quelli precedenti il 2004, sembra aver innescato una nuova fase di ottimismo, ben rappresentata dalle posizioni espresse recentemente da Leonardo Maugeri; ma non solo da lui, si veda per esempio la relazione annuale di Pasquale De Vita dell’Unione Petrolifera.

martedì, luglio 03, 2012

Dall'università di Harvard un nuovo report sull'energia con ipotesi insensate


Da The Oil Drum del 1 luglio 2012, post originale di David Summers, traduzione di Francesco Aliprandi

La serie di post OGPSS [1] degli ultimi mesi si è occupata di analizzare in modo realistico (per quanto possibile) la produzione di greggio con un'enfasi maggiore su quanto accade negli Stati Uniti e in Russia, così come in Arabia Saudita, l'attuale oggetto dei miei articoli settimanali. Un post precedente approfondiva un report decisamente ottimistico di Citigroup [2], spiegando i motivi per i quali in realtà è poco ragionevole prevedere un grosso aumento della produzione negli USA durante questo decennio. 
Da quel momento, dopo una rassegna della produzione in Russia, vari post hanno mostrato i motivi per i quali l'attuale primato russo nella produzione di greggio è probabilmente destinato a terminare presto per poi declinare, dal momento che i nuovi giacimenti messi in produzione dalle compagnie petrolifere non tengono il passo con l'esaurimento di quelli già esistenti. 
L'Arabia Saudita, come sto spiegando nei post in pubblicazione, difficilmente aumenterà la produzione molto oltre i 10 mbd [3], poiché Ghawar, il giacimento responsabile della maggior percentuale di petrolio saudita estratto, si sta lentamente esaurendo, anche se continuerà a produrre in futuro a livelli inferiori. In definitiva al momento non ci sono prove che per la fine del decennio gli attuali primi tre produttori di petrolio avranno complessivamente una produzione paragonabile a quella attuale.
Ma ecco che arriva un nuovo studio da Harvard [4] nel quale si afferma coraggiosamente che sono tutte sciocchezze - che nel 2020 la produzione globale raggiungerà i 110.6 mbd e che le preoccupazioni che affliggono la maggior parte di noi qui su The Oil Drum (tra l'altro) non sono che parti della nostra fantasia.

Illustrazione 1: Crescita prevista nella produzione mondiale di petrolio fino alla fine del decennio (Maugeri, Leonardo. "Oil: The Next Revolution" Discussion Paper 2012-10, Belfer Center for Science and International Affairs, Harvard Kennedy School, June 2012.)

domenica, luglio 01, 2012

Inizia a emergere la realtà del gas di scisti (shale gas)



Da The Automatic Earth del 24 giugno 2012. Traduzione di Massimiliano Rupalti, revisione Francesco Aliprandi






Qui su The Automatic Earth abbiamo a lungo sostenuto che il Nord America stia vivendo un sogno collettivo riguardo al gas naturale non convenzionale. Mentre il gas è innegabilmente lì, il ritorno energetico sull'energia investita (EROEI) è drammaticamente più basso di quello delle fonti convenzionali. La natura cruciale dell'EROEI è stata ampiamente ignorata, ma alla fine determinerà ciò che è una fonte di energia e ciò che non lo è, e il gas di scisti sta per fallire l'esame.

giovedì, giugno 28, 2012

il petrolio c'è. Ma quanta fatica ci costa?


Di Ugo Bardi

Abbiamo visto ultimamente una serie di commenti sulla stampa e sul web che sostengono che il problema del picco del petrolio non esiste più e non esisterà mai (o perlomeno per tempi molto lunghi). Questo tipo di atteggiamento ricompare costantemente ogni volta che vediamo un abbassamento dei prezzi del petrolio - come è successo nelle ultime settimane.

Sembra in effetti che la memoria storica degli operatori e dei politici non vada oltre qualche mese quando si tratta di prezzi. In realtà, il problema è molto più complesso e non si risolve semplicemente dando un'occhiata ai listini dei prezzi petroliferi. 

Il problema non è la disponibilità di petrolio, ma il costo di estrazione in termini di energia, che diventa sempre più alto. Le nuove tecnologie, molto decantate ultimamente, aiutano ad alleviare il problema ma non lo possono risolvere alla radice. Le cose non sono molto cambiate negli ultimi anni e l'articolo che segue, (di quattro anni fa) è ancora perfettamente attuale nel descrivere i differenti punti di vista fra "abbondantisti" e "catastrofisti".

lunedì, giugno 25, 2012

In bicicletta per via Carlo Marx

Riflessioni di un ciclista attento

di Armando Boccone


La causa che mi porta a percorrere in bicicletta via Carlo Marx è l’uso delle Poste di distribuire la corrispondenza nella prima parte della giornata. 

Fino a circa le tre e mezza di pomeriggio lavoro per cui, nel caso di lettera raccomandata, mi viene lasciato un avviso nella buca indicando ciò che dovrei ritirare, l’orario e il periodo. 

Viene indicato ovviamente anche l’ufficio postale in cui andare a ritirare la raccomandata: è l’ufficio postale delle Roveri, nella periferia est di Bologna. Ci vado in bicicletta e per arrivare all’ufficio indicato faccio un itinerario poco trafficato: per questo motivo percorro via Carlo Marx.

lunedì, giugno 18, 2012

Energia su scala galattica


Da Do the Math del 12.07.2011. Traduzione di Antonio Tozzi, revisione di Simona Rossi.

Dall'inizio della Rivoluzione Industriale, abbiamo assistito ad una crescita impressionante e costante nella scala dei consumi di energia della civiltà umana. Se si rappresentano graficamente i dati dell'Energy Information Agency americana sull'uso dell'energia dal 1650, negli Stati Uniti (1635-1945, 1949-2009, includendo legno, biomasse, combustibili fossili, idroelettrico, nucleare, ecc.), si osserva una crescita secondo una curva notevolmente stabile, caratterizzata da un tasso di crescita annuo del 2,9% (si veda la figura). E' importante capire quale curva seguirà in futuro la crescita dell'energia, perché i governi e le organizzazioni di tutto il mondo formulano ipotesi in base alla previsione che il trend di crescita continuerà come ha fatto per secoli e uno sguardo alla figura suggerisce che questo sia un presupposto del tutto ragionevole. (Si veda questo aggiornamento per i dettagli.)

giovedì, giugno 14, 2012

Cinquanta primavere silenziose


Il 2012 è un anno di ricorrenze importanti. Cadono in questi dodici mesi i quarant’anni del rapporto Limiti dello Sviluppo, che oggi suscita un rinnovato interesse anche da parte del largo pubblico.

Già cinquanta primavere sono invece passate dall'apparizione di un altro testo fondamentale della letteratura ecologica: “Silent Spring”, primavera silenziosa, apparve nel 1962 e fu subito un successo planetario.

L’autrice, la biologa marina Rachel Carson, denunciò in questo libro l’impiego incosciente di insetticidi e altri veleni in agricoltura e in genere nell’industria, sollevando un problema che ancor oggi non ha smesso di destare preoccupazioni. 

lunedì, giugno 11, 2012

L'impronta dell'acqua dell'umanità - terza parte


di Arjen Y. Hoekstra e Mesfin M. Mekonnen

Dipartimento di ingegneria e gestione dell'acqua, Università di Twente, P.O. Box 217, 7500 AE Enschede, Olanda.
Edito da Peter H. Gleick,Pacific Institute for Studies in Development, Environment, and Security, Oakland, CA, and approved December 21, 2011 (ricevuto per la revisione il 20 Giugno 2011)




terza parte 
(vai alla prima e seconda parte)

venerdì, giugno 08, 2012

L'impronta dell'acqua dell'umanità - seconda parte


di Arjen Y. Hoekstra e Mesfin M. Mekonnen

Dipartimento di ingegneria e gestione dell'acqua, Università di Twente, P.O. Box 217, 7500 AE Enschede, Olanda.
Edito da Peter H. Gleick,Pacific Institute for Studies in Development, Environment, and Security, Oakland, CA, and approved December 21, 2011 (ricevuto per la revisione il 20 Giugno 2011)


Seconda parte 
(vai alla prima parte)

mercoledì, giugno 06, 2012

L'impronta dell'acqua dell'umanità - prima parte

di Arjen Y. Hoekstra e Mesfin M. Mekonnen

Dipartimento di ingegneria e gestione dell'acqua, Università di Twente, P.O. Box 217, 7500 AE Enschede, Olanda.
Edito da Peter H. Gleick,Pacific Institute for Studies in Development, Environment, and Security, Oakland, CA, and approved December 21, 2011 (ricevuto per la revisione il 20 Giugno 2011)

Questo studio [presentato in 3 capitoli, NdR] quantifica e mappa l'impronta dell'acqua (IA) dell'umanità con un'alta risoluzione spaziale. E' una relazione sull'uso consuntivo dell'acqua piovana (IA verde), delle acque superficiali e sotterranee (IA blu) e sui volumi delle acque inquinate (IA grigia). 

L'impronta dell'acqua è stimata per nazioni da un punto di vista della produzione e del consumo. I flussi di acqua virtuale internazionali sono stimati basandosi sullo scambio di merci agricole ed industriale. La media annuale complessiva dell'impronta dell'acqua nel periodo 1996-2005 è stata di 9,087 Gm3∕anno (74% verde, 11% blu, 15 grigio). 

La produzione agricola contribuisce per il 92%. Circa un quinto dell'impronta dell'acqua complessiva è collegata alla produzione per l'esportazione. Il volume totale dell'acqua internazionale virtuale collegata allo scambio dei prodotti agricoli ed industriali è stato di  2,320 Gm3∕anno (68% verde, 13% blu, 19% grigio). L'impronta dell'acqua del consumatore medio è stata di 1,385 m3∕anno. Il consumatore medio degli Stati Uniti ha una IA di 2,842 m3∕anno, mentre i cittadini medi di Cina ed India hanno una IA di 1,071 e 1,089 m3∕anno, rispettivamente

Il consumo dei cereali da il contributo più grande alla IA del consumatore medio (27%), seguito dalla carne (22%) e dai prodotti caseari (7%). Il volume, gli schemi di consumo e la IA per tonnellata di prodotto dei prodotti consumati sono i principali fattori che determinano la IA di un consumatore. Lo studio illustra la dimensione complessiva del consumo e dell'inquinamento di acqua, mostrando che diverse nazioni dipendono fortemente da risorse idriche estere e che molte nazioni hanno impatti significativi sul consumo e l'inquinamento di acqua altrove.


lunedì, giugno 04, 2012

Il prezzo dei petroli


Originale in spagnolo su The Oil Crash. Traduzione di Massimiliano Rupalti


Di Luis Cosin




1. Prezzo del petrolio o prezzo dei petroli?

Come commentato in un precedente post:
Non esiste un petrolio, ma molti, con proprietà fisiche e chimiche molto diverse, che condizionano le loro possibilità di sfruttamento e, pertanto, il loro valore.
Per questo motivo, parlerò deliberatamente di petroli e non di petrolio durante questo post.

martedì, maggio 29, 2012

Lo Shale Gas visto dalla Russia


Da Club Orlov. Traduzione di Massimiliano Rupalti



La storia ufficiale dello shale gas (gas di scisti) è più o meno questa: i recenti progressi tecnologici delle compagnie energetiche americane hanno reso possibile mettere in produzione un abbondante, ma precedentemente inaccessibile, fonte di gas naturale pulito e amico dell'ambiente. 


Questo ha fatto diventare gli Stati Uniti leader mondiale della produzione di gas naturale, superando la Russia e preparandosi per mettere fine al monopolio russo del gas in Europa.

sabato, maggio 26, 2012

Quando la domanda supera l'offerta: ragioni strutturali degli alti prezzi del petrolio

Da “The Oil Crash” del 14 settembre 2011. Traduzione di Massimiliano Rupalti



Guest post di Antonio Turiel


Cari lettori,

Mentre preparavo la conferenza che devo tenere questo sabato all'Espai La Caixa di Girona ho avuto modo di provare ad elaborare alcuni argomenti circa la carenza di petrolio, soprattutto a causa del divario osservato per oltre un anno fra l'offerta e la domanda di petrolio; alla fine le mie analisi sono risultate essere troppo complesse per presentarle nel contesto di una chiacchierata su aspetti più generali, ma il materiale risultante credo sia utile e illustrativo per fare un post. Eccolo.

lunedì, maggio 21, 2012

La degenerazione industriale

Articolo da The Oil Crash. Traduzione di Massimiliano Rupalti

Immagine da http://sightsandlights.blogspot.com.es


Di Antonio Turiel


Cari lettori,

oggi mi sono bruciato un dito. Ho aperto il gas per far cuocere le lenticchie ed ho tardato un secondo o due in più del necessario. Troppo. La fiamma del fiammifero era già arrivata alla punta del mio indice e praticamente mentre lo avvicinavo al bruciatore ho dovuto iniziare ad agitarlo per spegnerlo. 

giovedì, maggio 17, 2012

Scarsità dei metalli: domani il “picco di tutto”


Da Oil Man. Traduzione di Massimiliano Rupalti

Ringrazio la redazione di Science & Vie che questo mese mi propone un'inchiesta su un tema essenziale, sul quale non riuscivo a trovare il tempo che mi serviva per occuparmene: il declino delle riserve mondiali di metalli (preziosi e no). Quindi sì, il petrolio non è la sola materia prima che minaccia il desiderio irrefrenabile della società dei consumi.

Il rame, lo zinco, l'oro e l'uranio figurano fra i principali metalli le cui riserve mondiali sembrano in via di esaurimento.

 Una miniera di rame moderna, in Australia. Fra i grandi giacimenti esauriti, Science & Vie fa l'esempio della “favolosa” miniera svedese di Stora Kopparberg, "che forniva tutte l'Europa del XVI e del XVII secolo", chiusa nel 1992. DR.