Nei mesi passati si è fatto un gran parlare della tassa " sul lusso" istituita da
Soru in Sardegna.
A parte le trovate " pubblicitarie" di qualche frequentatore ed investitore
della costa smeralda ed a parte l'esiguissimo gettito ( pare) della tassa
medesima, del resto facilmente aggirabile intestando seconde case e
megayacht a compiacenti societa' e persone insulari, cosi incrementando il
sottobosco isolano piuttosto che una economia turistica piu' ordinata e
meno dissipativa, in fondo si tratta sostanzialmente di una tassa "folkloristica" che avra' pochissimi effetti sui masterplan di lottizzazione e parecchi sui tanti non abbienti e non insulari che si erano comprati la seconda casa a rate e faticosamente, magari con la speranza di godersi una fantomatica pensione.
Non che io sia contrario in assoluto ad una gestione del flussi,
intendiamoci, ma piuttosto che tassare il turismo( non solo quello ricco, a
meno che affittare FUORI dalla Sardegna una barca di 14 metri in 7 o 8 amici
o avere una seconda casa in sardegna debba diventare per forza una cosa da
ricchi) non sarebbe meglio tassare il turismo IN CERTE ZONE sovrassature, a
vantaggio di altre ancora da recuperare dove si potrebbe pensare IN ANTICIPO
a quale tipo di recupero si intende procedere?
Ma queste in fondo sono poco piu' che chiacchere e, per noi, un filo OT.
Torno quindi a bomba e per inquadrare il buon Soru, almeno dal mio punto di
vista, vi giro un paio di perle.
A parte il blocco delle centrali eoliche a vantaggio di quelle a
carbone NUOVE, di cui abbiamo letto nei mesi scorsi ed anche recentemente, in occasione della visita dell'Onorevole Bertinotti in Sardegna, guardate cosa bisogna
leggere da parte dell'esimio Presidente della Regione e capirete quanto e'
credibile la sua patente, autoconferita, di ambientalista*.
"Un altro tema della ricerca è sicuramente quello delle fonti rinnovabili,
delle nuove fonti di energie. In questo il carbone occupa un ruolo
importante. Come sapete in Sardegna abbiamo una joint-venture tra la Regione
e l'Enea, e l'Enea che si chiama Sotacarbo, e che stiamo rafforzando perché
ha vinto dei progetti nazionali di ricerca importanti, tra i quali
l'estrazione di idrogeno dal carbone del Sulcis. L'idea è di rafforzare
ulteriormente la Sotacarbo facendola partecipare, insieme al Cnr, a progetti
di ricerca internazionali, che vedono ulteriori possibilità di estrazione in
qualche maniera di una sorta di metano artificiale, che nasce dalla
gassificazione del carbone. "
Non c'e' bisogno di un paio di lauree nel settore ( magari possono aiutare)
per capire che:
1) Il carbone non e' una nuova fonte di energia ed ovviamente non e'
rinnovabile (se non in tempi geologici).
2) La gassificazione del carbone produce comunque CO2; la successiva
combustione del gas cosi prodotto ne genera ancora, con il risultato di
avere emissioni totali maggiori, a parita' di energia prodotta, di quelle
derivanti dalla semplice combustione del metano o, se per questo, del carbone stesso; dissipa una parte importante dell'energia contenuta
nel carbone e genera comunque scorie ed inquinanti che vanno smaltiti
In buona sostanza, anche senza voler considerare che il carbone del Sulcis è uno dei piu' carichi di zolfo ed altri inquinanti, la CO2 emessa con una centrale a carbone è almeno il doppio, a parità di energia prodotta che nelle centrali a gas o ad olio combustibile, con buona pace degli accordi di Kyoto.
Dopo aver letto che le miniere di carbone sono importanti e vanno
mantenute , dato che la nuova industria che nascera'(?) in sardegna ha bisogno di energia, ecco che chiude con questa
perla sull'eolico:
"Non si dimentichi che noi siamo un'isola. Quindi la prima cosa che abbiamo
fatto è fare il Piano energetico regionale, capire di quanta energia abbiamo
bisogno, quanta ne possiamo esportare, e, all'interno di quella di cui
abbiamo bisogno, quanta deve essere rinnovabile per rispettare il protocollo
di Kyoto. E allora noi facciamo tutto l'eolico che serve per rispettare
immediatamente il protocollo di Kyoto. Ma non vogliamo essere noi la miniera
dell'eolico, diciamo, per il resto delle regioni italiane. Noi vogliamo
l'eolico che serve per le nostre esigenze, per far sì che la Sardegna
rispetti, anche sull'energia rinnovabile, il protocollo di Kyoto. Però non
dobbiamo essere una specie di servitù dell'eolico".
SERVITU' DELL'EOLICO????!!!
>>8o)))
Stiamo ai fatti:
Attualmente, dati terna 2005** La Sardegna produce, su 14.554 gwh totali lordi13.348 gwh di elettricita' da fonti termolettriche e 392 gwh, ovvero il 3% scarso, da eolico e fotovoltaico.
Stiamo sul semplice:
Stime MOLTO, MOLTO conservative, di cui abbiamo tante volte discusso anche
qui, portano a ritenere che la produzione eolica, in una rete elettrica,
possa agevolmente raggiungere ( come in effetti avviene o sta per avvenire
in alcuni stati nordici) almeno il 25% del totale prima di incontrare
problemi di regolazione della rete stessa ( l'eolico, per sua natura, e' una
fonte incostante).
Si potrebbe quindi DECUPLICARE l'attuale produzione eolica in Sardegna senza
inconvenienti tecnici di alcun tipo, al contempo eliminando qualche centrale
a carbone oppure, ad esempio, l'inquinantissimo impianto Cip 6 di Cagliari,
che brucia, oltretutto in regime facilitato (Cip 6, ovvero assimilato alle
rinnovabili, il piu' grande scandalo italico, altro che Parmalat,,cercate
pure in rete...), i residui di lavorazione delle raffinerie, pieni di
piombo, arsenico, mercurio ed altre belle schifezze.
Non e' questione di destra o sinistra:
Sinceramente: i Sardi non si meritano di essere gestiti cosi.
Non che noi "continentali" si stia meglio, intendiamoci.
Scusate per le lungaggini, credo che ne valesse la pena
Pietro Cambi
*visibile, insieme ad altre amenita', anche sulla tassa di cui sopra, qui:
http://www.regione.sardegna.it/j/v/30?s=27363&v=2&c=1396&t=1)
** reperibili qui:
http://www.terna.it/GRTNpubs/datiesercizio/datiprovvisori/DatiProvvisoriEsercizio2005.pdf#search=%22fabbisogno%20energia%20elettrica%20sardegna%22
2 commenti:
madonna che blog serio ragazzi, se avete 2 minuti fatevi un giro qua
http://korova-milk-blog.blogspot.com
vi aspetto numerosi, lasciate piu commenti possibili.
ciauuuu
Caro Pietro,
è da tempo che io denuncio che il blocco delle centrali eoliche in nome della difesa del paesaggio ha come conseguenza, consapevole o meno, la sostituzione del petrolio nella generazione elettrica con il carbone. Mi stupisce che finora anche il governatore della Puglia, Ventola, pardon Vendola, abbia appoggiato questa linea. Ma sembra che abbia capito l'antifona e stia cambiando atteggiamento.
Terenzio Longobardi
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